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L′acqua ha da sempre condizionato lo sviluppo delle società, fin dai tempi antichi infatti gli uomini prediligevano per i loro insediamenti siti in prossimità di corsi d′acqua che con il loro deflusso potevano garantire la disponibilità necessaria per i propri bisogni. Tali bisogni che inizialmente erano rappresentati esclusivamente dall′uso potabile sono poi aumentati dovendo rispondere ad altri usi quali l′allevamento del bestiame e l′agricoltura. In una fase successiva con l′avvio dell′era industriale si è iniziato a sfruttare il deflusso nei corsi d′acqua anche come forza motrice e poi per l′uso industriale un genere.
La pressione antropica sui corsi d′acqua è così aumentata riducendone il loro spazio vitale e spesso costringendo il loro percorso in modo non naturale. Così quando si verificano piogge particolarmente intense i torrenti e i fiumi si gonfiano d′acqua e di detriti e tendono a riprendersi i loro spazi esondando dagli angusti percorsi, nei quali sono stati costretti, causando rovinose alluvioni.
Dall′alluvione di Crotone del 1996 alla frana di Maierato del 2010 passando per l′evento di Soverato del 2000, negli ultimi 15 anni il territorio calabrese è stato profondamente segnato da un susseguirsi di eventi alluvionali e fenomeni franosi che spesso oltre a causare ingenti danni materiali hanno provocato anche la perdita di vite umane. Fenomeni di questi tipo si sono spesso verificati anche in passato basti ricordare le alluvioni che negli ultimi 50 anni hanno profondamente segnato la Calabria ...
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