Il lavoro in oggetto ha riguardato la consulenza per la realizzazione del bilancio idrologico del bacino del torrente Rio di Tovo, in provincia di Vicenza, dove è prevista la realizzazione di una centrale idroelettrica. In particolare il presente studio idrologico è stato finalizzato alla ricostruzione del bilancio idrico per il bacino oggetto d'interesse ai fini della valutazione dell'indice IARI.

Il presente progetto definitivo è stato redatto per supportare la richiesta di concessione per una derivazione idrica necessaria per alimentare un impianto in progetto per la produzione di energia idroelettrica lungo il fiume Noce. Il progetto prevede la realizzazione di una opera di presa, realizzata tramite una traversa, a quota 91.15 m.s.l.m che deriverà l'acqua attraverso un canale d'adduzione verso una vasca di carico posta ad una quota di circa 91.93 m.s.l.m, dalla quale partirà una condotta forzata verso la centrale dell'impianto posta a quota 82.66 m.s.l.m, nella quale saranno alloggiate le turbine e i quadri elettrici. La restituzione dell'acqua avverrà immediatamente a valle della centrale a quota 82.66 m s.l.m, il tutto lungo lo stesso corso d'acqua. Si prevede la derivazione di una portata media di 6.36 m3/s e massima di 19.00 m3/s. Il lavoro svolto è teso a ricostruire il regime idrologico del fiume Noce per un corretto dimensionamento dell'impianto idroelettrico in oggetto e per un suo adeguato inserimento nel contesto ambientale che caratterizza la zona oggetto di intervento.

Il presente lavoro ha lo scopo principale di pianificare l'utilizzo delle risorse idriche nel Municipio di Kuimba per orientare le scelte del piano di investimenti pubblici nel settore da parte dell'Amministrazione Provinciale e Municipale. La pianificazione delle risorse idriche ha riguardato in particolare l'individuazione della risorsa idrica disponibile in prima fase e quindi la quantificazione dei fabbisogni idrici a scopo potabile, irriguo e industriale in modo da individuare gli interventi necessari per soddisfare al meglio tali fabbisogni. Per una corretta gestione della risorsa idrica si è ritenuto necessario cautelare fortemente anche l'aspetto qualitativo attraverso, per esempio, la selezione dei punti di prelievo per gli schemi idropotabili che fossero il più possibile sicuri dal punto di vista di possibili fonti di inquinamento. Allo stesso tempo si è ritenuto opportuno prevedere sempre un sistema di raccolta, trattamento e smaltimento delle acque reflue in tutti i villaggi serviti da uno schema idropotabile in modo da preservare le caratteristiche ambientali della zona e dei corpi idrici ricettori e da scongiurare la presenza di possibili fonti di inquinamento. Per sfruttare la particolare morfologia che presenta la zona della Serra da Kanda, considerati anche i fabbisogni energetici attuali e futuri della popolazione che vive nella zona, si è ritenuto opportuno prevedere anche lo sfruttamento dell'acqua a fini idroelettrici con la realizzazione di centrali idroelettriche per sfruttare il notevole salto dei corsi d'acqua che scendono dalla Serra da Kanda che arriva e supera in qualche caso i 300 m. In un caso in particolare, sul fiume Cuilo, si è anche valutato l'uso plurimo della risorsa idrica, dapprima sfruttandone il salto per fini idroelettrici e quindi utilizzando l'acqua per scopi idropotabili. Tale uso plurimo consente infatti un utilizzo ottimale della risorsa idrica e degli impianti necessari per il suo sfruttamento.